IL PGT, L’APPROVAZIONE E IL CONFLITTO DI INTERESSI


In un articolo di Corriere Economia, pubblicato il 24.12.12., si parla di un argomento molto attuale nelle ultime vicende politiche triuggesi: i conflitti di interesse. Lo scritto denuncia la solita poca chiarezza dei politici in merito a questa vicenda, la trasparenza consegnata “a metà”, se non obbligata dalle inchieste sui giornali. Non vogliamo entrare nella discussione etica di questo tema: sarebbe troppo ampio. Sembra giusto, però, fare un modesto parallelo con ciò che è avvenuto in Consiglio Comunale. Si legge, in un articolo de “Il Cittadino” di sabato 22 dicembre che il signor sindaco ha dovuto lasciare l’aula per conflitto di interessi. Tra parentesi, a detta del segretario comunale, lui non potrebbe nemmeno sedere fra il pubblico. Alcuni consiglieri hanno, poi, abbandonato l’aula per gli stessi motivi. C’è da dire che non sappiamo se perché direttamente interessati o per parentela fino al quarto grado, come dice la legge. Fatto sta che, fuori questi, altri li hanno seguiti.


Come abbiamo già scritto precedentemente, probabilmente tutto era stato studiato per andare in seconda convocazione. Comunque la domanda sorge spontanea: come mai questo Piano è partito, arrivando all’approvazione, sapendo che poi non avrebbe potuto passare per mancanza di voti? Non è che ci sono altri accordi sottobanco che i cittadini, naturalmente, ignorano? E ai triuggesi, che hanno la previsione di dover pagare più tasse, di subirsi più traffico, più cemento, cosa torna? Possibile che di tutti questi intrallazzi debbano sempre rimetterci loro? Naturalmente l’Amministrazione, come un disco fisso, continua ripetere che gli abitanti avranno la Villa don Bosco e il suo parco, come beni inestimabili per la collettività. A proposito: della Villa cosa se ne farà? Il PGT è stato approvato ma nessuno ha ancora stabilito la destinazione d’uso della struttura e la copertura finanziaria che occorrerà per farla ristrutturare. Un PGT all’acqua di rose che non entri in questi dettagli fondamentali per il Territorio, è un PGT che non vale niente.


I cittadini DEVONO essere a conoscenza delle motivazioni per cui i consiglieri abbandonano l’aula, dei loro interessi, del grado di essi perché la trasparenza non può essere solo una bandiera fantasma ma una realtà concreta. Come la famosa agenda Monti ricorda: Chi riveste cariche pubbliche dovrà dichiarare i propri interessi economici e patrimoniali all’inizio e alla fine dell’incarico per verificare eventuali arricchimenti illeciti. Per aiutare la crescita sostenibile del settore agroalimentare italiano occorre fermare la cementificazione e limitare il consumo di superficie agricola come proposto nel disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e il mantenimento del suolo.”

Angelo Pozzi

Triuggio, 9.01.13

 

Leggi gli articoli citati nello scritto:

Da "Corriere Economia" di lunedì 24 dicembre 2012

Da "Il Cittadino" di sabato 22 dicembre 2012